lunedì 6 ottobre 2014

Con Piccolé



Quaranta settimane e mezzo sono passate. Non siamo riusciti a realizzare nessuno dei buoni propositi con cui era partito questo blog: cambiare città per vivere insieme tutto l'anno, cambiare casa in modo da avere una cameretta per Piccolé e cambiare lavoro in cerca di un posto un po' più compatibile con la bimba. Non siamo riusciti neanche a mantenere la gravidanza segreta per i primi mesi, nei primi 30 giorni già ne erano a conoscenza 13 persone. Però la pupa ci è venuta bene, proprio bene, e l'avventura continua. La racconteremo in uno spazio tutto nuovo, C come Calamity, che sia la volta buona?

sabato 4 ottobre 2014

40 settimane e tre giorni dopo...



Ci penso io che mamma è un po' stanca. Sono arrivata il primo ottobre alle 14.02, blu come un puffo e bellissima. Mi hanno chiamato Sara, ma per tutti resto Piccolé. In realtà sono grande, grandissima, peso più di 3 chili e mezzo e sono alta 53 centimetri, del resto con il papà più grande del mondo…

Ho dovuto farmi un po' attendere, alla fine sono nata proprio nel giorno in cui mamma e papà si sono incontrati, 12 anni fa. Sorpresa! E poi anche questo diario, se mamma voleva che nascessi prima lo poteva chiamare 37 settimane e mezzo, quando una fa una scelta deve portarla fino in fondo. Ok, forse sono testona come lei. Per il resto ho le labbra carnose e gli occhi blu (per ora) del mio papà e anche un'orecchia un po' accartocciata da rugbista. Ho le mani e i piedi lunghissimi e rugosetti come una tartaruga delle Galapagos. Non mi sto ferma un secondo tranne al mattino, quando mi piace ronfare fino a tardi. Ho sempre fame anzi, già che mi ci fate pensare… TETTAAAAAAAAAAAAA!