A. aveva infatti la prima partita di rugby con la nuova squadra romana, un'amichevole. Ma dopo un minuto che era in campo è caduto male in un placcaggio e si è completamente bloccato dal torace al ginocchio. Non dimenticherò la faccia degli infermieri quando hanno visto arrivare in processione me con il pancione di nove mesi e dietro lui, una montagna d'uomo che non si reggeva in piedi per il dolore. Ero preoccupatissima, e sicura che avrei partorito lì.
Già una volta, a Milano, aspettavamo da così tanto che A. fosse dimesso dal pronto soccorso che stavo svenendo pure io, così sono finita nella barella accanto alla sua. Stavolta invece io e Piccolé abbiamo retto. Anche perché all'ospedale sono stati super-efficienti, dopo poco più di un'ora eravamo già fuori con una lastra, un paio di visite specialistiche e una pera di Toradol (Roma-Milano 1-0, sono soddisfazioni). Sembra che A. abbia solo una brutta contusione, più le tre ernie che già conoscevamo.
Ora sono le 4.36, lui se la ronfa e fa brum brum nel sonno vaneggiando di gare di moto con Brunetta (o con una brunetta). Meno male che avevamo iniziato i festeggiamenti del primo anniversario sabato, con una cenetta indiana a Monti e una passeggiatona, non avrei mai immaginato che sarebbero finiti così.
Porèèèèllo! Spero guarisca in tempo per la "vera" corsa in ospedale ;)
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