giovedì 22 maggio 2014

Cose da donne: come neutralizzare Capitan America



Seienni al parco.
Lei: Io e G. ci siamo fidanzati. Ci siamo conosciuti ieri in ludoteca, abbiamo giocato insieme e rimesso a posto i giochi, poi lui mi ha preso la mano. Oggi gli ho chiesto se voleva mettersi con me, non ha risposto niente ma ha fatto "sì" con la testa. Ora siamo fidanzati.
Animatrice: E tu G, cosa mi racconti?
Lui (emozionatissimo): Ieri ho visto Cap'tan America!

Metti discoteche o simili al posto di ludoteche, baci e altro al posto di prendersi per mano e, soprattutto, partite al posto di Cap'tan America e avrai un'evoluzione dell'educazione sentimentale di maschi e femmine della specie umana. 

Come preparare Piccolé al fatto che, per qualche scherzo del destino, probabilmente non si innamorerà di un multitasking cavalluccio marino, che addirittura partorisce al posto della compagna, e nemmeno di un ingegnosissimo Piro Piro, un uccellino che si fa carico di gran parte del ménage familiare, ma di una specie di uomo delle caverne per cui l'apice del romanticismo rimarrà sempre "Wilma, dammi la clava"?

Meglio metterla in guardia dagli eccessi di sentimentalismo o dirle che, ben nascosto magari dietro a qualche selvaggio, il principe azzurro esiste anche per lei e sarà solo questione di civilizzarlo un po'?




ps Sono riuscita ad andare al corso preparto! Grande successo delle capacità organizzative dangefoiane contro la follia di mettere gli appuntamenti a metà settimana all'inizio del pomeriggio. Ci sono arrivata di corsa, in ritardo e trafelatissima (con il sospetto che solo a vedermi in quello stato avrebbero chiamato i servizi sociali) poi la psicologa ha iniziato a parlare con voce molto calma e mi sono quasi addormentata.

Tanti mondi uno accanto all'altro: c'è la hostess tedesca che partorirà a Francoforte e avrà l'ostetrica gratis a domicilio tutti i giorni della prima settimana dopo la nascita (invidia nerissima), c'è la fondamentalista cattolica "andrà tutto bene perché Dio è con noi", la giapponesina che racconta di strani riti per la scelta dei nomi, la maniaca del fitness e poi una ragazza madre ecuadoriana. 

Abbiamo parlato un po' di noi e dovevamo scrivere su un foglio dei termini per descrivere il nostro stato d'animo in gravidanza. Per le prime a intervenire era solo "gioia", "entusiasmo", "fiducia"… Tanto che io mi sentivo in colpa ad aver scelto anche parole come "dubbio", "paura" e "ansia". Ma possibile che sia l'unica che non vede tutto solo rosa e a cuoricini? Mi chiedevo, poi la ragazza ecuadoriana accanto a me ha iniziato a piangere e ho visto che sul suo foglio c'era scritto "tristezza", "timore", "ansia" e aveva aggiunto in un secondo momento, dopo l'intervento della fondamentalista, "gioia". 

Ha raccontato che è qui da sola, ha in Italia un vecchio zio e qualche amico, ma nessun compagno o parente più vicino, doveva essere dura per lei sentire tutte le testimonianze delle mamme da Mulino Bianco. Dopo le sue lacrime, c'è stata un po' più di sincerità sulle insicurezze che anche le donne alfa, da qualche parte, devono pur nascondere.

4 commenti:

  1. Da dove comincio? Dalla fine: non esistono donne alfa, quando pensi di averne trovato una, subito ti rendi conto di aver trovato soltanto un'altra donna che nasconde ben nascosto una parte di sé.

    Alle piccole, spiego che non tutti noi siamo in grado di esprimere i nostri sentimenti nello stesso modo e spiego anche spesso che non tutte le persone che sembrano gentili lo sono per davvero e bisogna far attenzione ai dettagli. C'è del tempo per approfondire ma penso sia fondamentale cominciare da subito a spiegare che cosa non è segno del volersi bene, per poi, molto più in là non arrivare a credere che ci sia amore dove non ce n'è. C'è un film su questo, l'inizio è molto chiarificante:
    https://www.youtube.com/watch?v=GHt30XZeE8k

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