giovedì 6 marzo 2014

Coming out


Passano le settimane, e la voce si diffonde. Solo a lavoro l'argomento Panza resta tabù. Intanto tra agguati, trabocchetti, sorprese, mai avrei immaginato che il coming out sarebbe stato così movimentato. 

La STREGA - Incontro S. alla libreria della stazione, faremo il viaggio da Milano a Roma insieme e quale occasione migliore per l'annunciaziò? Ha un libro in mano "Rimedi letterari per ogni malanno" o qualcosa del genere. - Ti faccio vedere come funziona! - mi fa, e apre una pagina a caso. "Gravidanza" si legge a caratteri cubitali e sotto una serie di romanzi da leggere in dolce attesa. 
- Mi vuoi forse dire che sai qualcosa? - dico sbirciando in basso la mia panzetta che inizia a spuntare. 
- Nooo! Che dici, io non sono incinta - ride lei. 
- Ma io SIIIIIÌ! - ribatto. 
In tutto questo non ci accorgiamo che stiamo occupando un passaggio abbastanza stretto e c'è un signore che vorrebbe passare. - Bè, congratulazioni! - interviene brusco scostandoci da una parte.

L'INTERROGATORIO - Stiamo raccontando a M. e G.la nostra luna di miele. Ancora non abbiamo deciso se confessare il fattaccio oppure no. Finiamo di guardare le foto dell'Ecuador, e iniziano le domande. - E ora, quale sarà il prossimo viaggio esotico? -. Io provo a svicolare, A. fa partire la fantasia - Iran? Bolivia? - Mi spaventa, tento di riportare un po' di buon senso - Piuttosto direi Grecia, Sicilia… Romagna? - dalle loro facce capisco che ci hanno tanato.

Il GEEK - Vive con A. a Milano, ma principalmente dentro il suo computer. Anche quella sera è presissimo dallo schermo, A. gli gira intorno cercando le parole. All'improvviso l'idea: prende il cellulare e gli scrive in chat su Facebook. - Va' che sono incinto! -. Messaggio consegnato.

La MESSA FUNEBRE - È l'anniversario della morte di una mia amica, siamo come ogni anno alla messa in sua memoria con gli occhi lucidi e il cuore pesante. Vedo I. e non resisto alla tentazione di darle proprio in quel momento una buona notizia. Quello che non avevo considerato è che ci mettiamo a saltare abbracciate nel corridoio centrale della chiesa, mentre il parroco e alcuni vecchi ci guardano storto.

L'ORGANIZZATRICE - Siamo a una cena e voglio dirle assolutamente che sono incinta. Solo a lei però, così l'accompagno in bagno. Lei non si scompone - Dammi quattro mesi e mi ci metto pure io a fare un bambino -, promette con un occhio all'agenda.

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