venerdì 14 marzo 2014

Aspettando Wonderwoman


Ci siamo, il primo trimestre è quasi finito. Una mia amica pluririprodotta mi ha promesso:  "Ora inizia la fase Wonder Woman"! Basta nausea e catalessi, anzi arrivano i superpoteri. Io mi sono attaccata a questa speranza e non la mollo. 

Già penso agli ultimi viaggetti da teen ager fuori tempo massimo, a Londra con le amiche, magari anche a una o due fughe romantiche con A. E ovviamente a trasformarmi in Indro Montanelli, così che quando (il più tardi possibile, please) dovrò dire in redazione che sono incinta, a nessuno verrà in mente nemmeno per un secondo di lasciarmi a casa.

Anzi, siccome sto leggendo proprio un libro di Indruccio e sto facendo fatica a concentrarmi bene sul lavoro, a volte me lo immagino come un fantasmino appollaiato sulla mia spalla che mi sprona o mi cazzia: "Giornalista da burletta! Rammollita! La seconda domanda, incalza ORA con la seconda domanda". Chissà se funziona. Nel mio scenario ideale io inanello una serie di scoop pazzeschi nei prossimi quattro-cinque mesi e campo di gloria finché il pupo non va al nido. Bello sognare.

Non sono proprio bravissima ad accettare critiche e consigli, ma con il mio mini-Indro è diverso. Lui provo a starlo a sentire, mentre gli altri li strozzerei in questi giorni. Tutti a dirmi che cosa devo o non devo fare. L'altra sera, alla prova dell'abito da sposa di F., mi hanno persino vietato una tartina con l'aragosta di Antonini, che la prossima volta mi ricapiterà a tiro tra una vita. E che noia sentir parlare sempre di gravidanza e bambini. Sono strana io, la solita mamma degenere?

ps Tra poco farò il bitest per vedere se il picoletto è sano, anche se forse preferirei non sapere niente fino alla nascita. Per farmi un piantarello ho trovato intanto un video dove bambini down dicono alle future mamme di non aver paura, perché i loro figli saranno felici (eccolo qui Non avere paura). 

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